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Formazione modalità e-learning

La formazione in modalità e-learning sta rivoluzionando il modo in cui le persone si formano e acquisiscono nuove competenze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

formazione e-learning

Grazie alla sua flessibilità e accessibilità, questa tipologia di formazione offre un’opportunità unica per migliorare la sicurezza sul lavoro attraverso la frequenza a corsi specifici e la conseguente acquisizione di conoscenze.

Vantaggi della formazione e-learning

La formazione tradizionale può essere costosa e richiedere “molto tempo” per la sua gestione; la formazione e-learning permette di superare queste limitazioni.
I corsi di formazione e-learning permettono di accedere ai materiali didattici online da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento: diventa quindi più facile per i dipendenti apprendere nozioni, procedure di sicurezza e conoscenza in ambito della sicurezza sul lavoro.

L’e-learning offre una vasta gamma di contenuti interattivi come video, quiz e simulazioni che rendono l’apprendimento più coinvolgente ed efficace. I dipendenti possono imparare al loro proprio ritmo, comprendendo in modo approfondito le norme di sicurezza senza sentirsi sopraffatti, come potrebbe invece avvenire nel caso di una lezione frontale con docente “in carne ed ossa”.
I corsi di formazione e-learning sono regolarmente aggiornati per riflettere le ultime specifiche normative sulla sicurezza sul lavoro.

Elenco corsi in e-learning

L’attuale Normativa – ASR Accordo Stato Regioni 07/07/2016 – Allegato V – consente la frequenza in modalità e-learning ad una serie di corsi di formazione:

  • formazione generale per lavoratore – 4 ore;
  • formazione specifica per lavoratore, rischio basso – 4 ore;
  • aggiornamento quinquennale formazione specifica per lavoratore – 6 ore;
  • formazione aggiuntiva per preposto – parziale;
  • aggiornamento quinquennale formazione specifica per preposto – 6 ore;
  • formazione specifica per dirigente -16 ore;
  • aggiornamento quinquennale formazione specifica per dirigente – 6 ore;
  • formazione base per datore di lavoro che svolge funzioni di RSPP, parziale;
  • aggiornamento formazione per datore di lavoro che svolge funzioni di RSPP, parziale;
  • formazione base e aggiornamento per RLS, a seconda di quanto previsto da CCNL relativo.

Fabris Securitas srl, attraverso una piattaforma web per l’e-learning, è in grado di erogare questa formazione in maniera efficace ed efficiente; è un servizio pensato per voi clienti e che va ad integrare la formazione in aula che Fabris Securitas srl continuerà certamente a proporre in collaborazione con la ditta Beass srl di Porcia (PN) come da calendario corsi e che sta dando ottimi risultati.

Contattaci per avere ulteriori formazioni ed un preventivo personalizzato in relazione alle tue esigenze.

Miglioramento continuo

Migliorare la sicurezza sul lavoro: una priorità essenziale per la direzione aziendale

Migliorare la sicurezza sul lavoro

La sicurezza sul lavoro è un aspetto cruciale che non deve essere trascurato per il benessere dei dipendenti ed il successo complessivo di qualsiasi azienda.
Migliorare la sicurezza sul lavoro non è un concetto astratto, deve essere visto come obiettivo concreto da perseguire ogni giorno.
Vi proponiamo cinque modi efficaci per migliorare e mantenere un elevato livello di sicurezza sul posto di lavoro.
Con l’utilizzo di queste strategie, il rischio di incidenti ed infortuni sul lavoro può essere notevolmente mitigato; solo così sarà possibile garantire un ambiente il più possibile sicuro e sano per tutti i lavoratori.

Identificazione dei pericoli e dei rischi

Il primo passo per cercare di migliorare la sicurezza sul lavoro è condurre una valutazione completa dei potenziali pericoli e rischi.
Ciò include la valutazione dell’ambiente fisico, dei macchinari, delle attrezzature e dei processi di lavoro, al fine di sviluppare misure preventive appropriate.
La Direzione e il RSPP aziendale designato dal Datore di Lavoro dovrebbero condurre ispezioni regolari e audit di sicurezza per garantire la conformità alle norme di sicurezza e per correggere tempestivamente eventuali problemi.

 

Attuazione dei programmi di formazione dei dipendenti

La formazione dei dipendenti svolge un ruolo fondamentale nella promozione della consapevolezza della sicurezza e nella prevenzione di incidenti ed infortuni.
I lavoratori dovrebbero essere istruiti sui potenziali pericoli e sulle corrette procedure per mitigarli ed i programmi di formazione dovrebbero concentrarsi sui protocolli di emergenza, sul corretto funzionamento delle attrezzature, sulle tecniche di sollevamento sicure e sull’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI), a seconda dello specifico ambito lavorativo.

 

Priorità all’ergonomia

L’ergonomia, definita come lo studio di come le persone interagiscono con l’ambiente di lavoro, è vitale per mantenere il benessere dei dipendenti.
Ottimizzando l’ergonomia, le organizzazioni possono ridurre il rischio di disturbi muscoloscheletrici e le lesioni causate da postura scorretta, movimenti ripetitivi o attrezzature inadeguate.
Misure come postazioni di lavoro regolabili, sedute ergonomiche e pause regolari, aiutano a prevenire la tensione, l’affaticamento e altri problemi relativi alla salute, migliorando dunque la sicurezza sul posto di lavoro.

 

Incoraggiare la comunicazione aperta e la segnalazione

La creazione di una cultura di comunicazione aperta è fondamentale per affrontare tempestivamente i problemi di sicurezza. I dipendenti devono sentirsi sicuri nel segnalare potenziali pericoli o pratiche non sicure senza timore di ritorsioni. Le organizzazioni dovrebbero stabilire canali di segnalazione chiari e una politica non punitiva per la segnalazione degli incidenti di sicurezza. Riunioni regolari sulla sicurezza, cassette dei suggerimenti e meccanismi di segnalazione anonimi, favoriscono il coinvolgimento dei dipendenti e consentono l’identificazione tempestiva e la risoluzione dei problemi di sicurezza.

 

Cercare il miglioramento continuo

La sicurezza sul lavoro è un impegno costante che richiede valutazioni e miglioramenti regolari. La revisione frequente dei protocolli di sicurezza, gli aggiornamenti periodici della formazione e l’integrazione dei progressi tecnologici contribuiscono a un sistema di gestione della sicurezza completo.
Incoraggiare i dipendenti a fornire feedback, condurre ispezioni di sicurezza e apprendere dalle migliori pratiche del settore sono fondamentali per promuovere una cultura della sicurezza dinamica.
Impegnandosi costantemente per migliorare le misure di sicurezza, le organizzazioni dimostrano il loro impegno a proteggere il loro bene più prezioso: i lavoratori.

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Formazione in aula e a distanza

Formazione a distanza

Fabris Securitas e Beass insieme per la Formazione in aula e a distanza

La Pandemia mondiale del Coronavirus ci ha costretto a cambiare tante nostre abitudini comportamentali, sociali, produttive e formative. Lo smart-working e le videoconferenze ci hanno mostrato nuove modalità di lavoro, comunicazione ed apprendimento.

Fabris Securitas srl, Studio di consulenza in materia di sicurezza del lavoro, e Beass srl, leader in materia di antincendio, DPI, segnaletica e Primo Soccorso, in questi anni vi hanno fornito un apprezzato servizio di formazione in aula. Ora vogliamo continuare, nell’anno 2022, con spirito costruttivo ed innovativo.

Nel calendario qui pubblicato troverete i nostri corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro, con possibilità di frequenza tradizionale in aula, nel rispetto delle norme anticovid, ma anche a distanza in modalità videoconferenza.

La formazione a distanza consente alle aziende e ai lavoratori partecipanti di ridurre i costi di viaggio e trasferta, abbatte il tempo viaggio necessario per recarsi alla sede del corso, offre la comodità di poter seguire il corso dalla propria scrivania al lavoro, da casa o in trasferta, consente la visione ed il dialogo diretto col docente come in aula. Inoltre la formazione a distanza-videoconferenza, diminuendo l’uso di automezzi a motore, riduce l’inquinamento ambientale.

Primo_soccorso

Il Datore di lavoro nomina l’Addetto Primo Soccorso o nomina l’addetto Pronto Soccorso?

È necessario fare chiarezza: il Datore di lavoro nomina l’addetto al Primo Soccorso o nomina l’addetto al Pronto Soccorso?

Primo soccorso o pronto soccorso

La distinzione tra Primo Soccorso e Pronto Soccorso è sottolineata in modo incisivo dal Decreto Legge 81/08, normativa di riferimento per salute e sicurezza sul lavoro.

Fino a qualche anno fa erano davvero tante le persone che pensavano che queste due definizioni (Primo Soccorso e Pronto Soccorso) avessero lo stesso significato e ciò ha creato anche qualche difficoltà di genere operativo.

Tali concetti sono infatti di primaria importanza, sia in termini di formazione degli addetti aziendali di primo soccorso, sia per le conseguenti responsabilità che derivano dalla loro nomina e dal loro operato.

Primo soccorso

Quando si parla di Primo Soccorso si intendono tutte quelle operazioni che occorrono per assistere un malcapitato in un luogo di lavoro.

In caso di incidente o malore sul luogo di lavoro, dobbiamo prontamente allertarci; necessario operare per far sì che le persone colpite possano recuperare il loro stato o quantomeno per ridurre le potenzialità del danno.

Pronto soccorso

Le attività di Pronto Soccorso sono, invece, prestate da personale specializzato. Si intende l’insieme delle tecniche mediche, chirurgiche e farmaceutiche che vengono messe in atto da personale medico e strutture specializzate.

Formazione degli addetti al primo soccorso

I Datori di Lavoro non solo designano gli Addetti alle Attività di Primo Soccorso ma li fanno partecipare a delle attività formative per poter ricevere nozioni teoriche e pratiche.

I corsi di formazione sono da ripetere ogni tre anni con il preciso scopo di insegnare loro come assistere le persone in difficoltà.

La preparazione dell’addetto al primo soccorso ha il solo obiettivo di prepararli a compiere basilari attività come, ad esempio:

  • valutare le funzioni vitali dell’infortunato e riferirle al personale medico-sanitario;
  • saper distinguere i casi urgenti da quelli che non lo sono;
  • saper effettuare una corretta telefonata di soccorso al 118 o al numero unico di emergenza 112;
  • evitare azioni inconsulte e dannose;
  • evitare l’aggravamento delle condizioni dell’infortunato;
  • proteggere l’infortunato da ulteriori rischi;
  • favorire la sua sopravvivenza.

L’intervento degli addetti al primo soccorso deve essere “praticato” in tempi quanto più rapidi possibili; il fattore tempo risulta essere decisivo per mantenere in vita una persona!

Il resto sarà compito del personale specializzato: il 112.

Questi corsi specifici non conferiscono all’addetto alcuna qualifica professionale particolare; non si diventa in alcun modo professionista nel campo dell’assistenza sanitaria.

alternanza scuola

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

L’alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori, è una delle innovazioni più significative della cosiddetta legge della “Buona Scuola” in linea con il principio della scuola aperta. In sostanza, gli studenti effettuano un periodo di inserimento in azienda per sperimentare il “mondo del lavoro“.
l’alternanza scuola lavoro è obbligatoria per gli studenti, dall’anno scolastico 2017/2018, saranno coinvolti tutti gli studenti dell’ultimo triennio: circa 1 milione e mezzo. Il monte ore obbligatorio è di 400 ore negli istituti tecnici e professionali e di 200 ore nei licei; il periodo di alternanza scuola lavoro può essere svolto anche durante la sospensione delle attività didattiche e/o all’estero.

COSA PREVEDE LA LEGISLAZIONE IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA?
lo studente, come peraltro chiarito dal MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca), impegnato in percorsi di alternanza scuola lavoro rientra nella definizione di lavoratore, come riportato nell’art. 2, c. 1, lett. a) del D. Lgs. n. 81/2008 (“persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari”).
Quindi anche gli studenti impegnati nei progetti di alternanza scuola-lavoro rientrano a tutti gli effetti tra i soggetti tutelati equiparati ai lavoratori dal D. Lgs. n.81/2008. Inoltre, gli studenti che attuano l’alternanza scuola-lavoro, trattandosi di lavoratori “inesperti”, dovranno essere costantemente guidati da una o più figure preposte alla realizzazione del percorso formativo (tutor) e occupati conformemente a quanto previsto dalla Convenzione con l’istituto scolastico.
Poiché l’alternanza scuola lavoro impegnerà prevalentemente soggetti minorenni, questi non potranno essere impegnati nelle fasce orarie notturne e andranno sottoposti a Sorveglianza Sanitaria qualora siano esposti a rischi per i quali la stessa è obbligatoria secondo quanto previsto dall’art. 41 del D. Lgs. n.81/2008.
Si precisa, infine, che in caso d’infortunio o di malattia professionale degli studenti impegnati in progetti di alternanza scuola-lavoro l’obbligo di effettuare la denuncia ricade sul Dirigente scolastico, salvo diversamente stabilito dalla Convenzione con l’istituto scolastico.

Una modalità innovativa per avvicinare i giovani al mondo del lavoro
I percorsi in Alternanza Scuola Lavoro si articolano in periodi di formazione scolastica e periodi di formazione “sul campo”, secondo logiche di apprendimento graduale, e costituiscono un ottimo “ponte” fra sistema formativo e sistema lavorativo

Un’importante alleanza tra scuola e impresa
La scuola si apre al territorio per intercettare al meglio le esigenze del sistema socio-economico. I giovani si avvicinano al mondo lavorativo con una preparazione sempre più qualitativa e in linea con quanto richiede il mercato del lavoro.

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Prof salva la vita ad uno studente

La presenza, all’interno delle scuole, di dispositivi di defibrillazione precoce, assieme a personale adeguatamente formato, dovrebbero essere obbligatori per assicurare un intervento pronto nei confronti dell’arresto cardiaco improvviso. Dimostrazione è la storia di Lorenzo.

Si trovava insieme ai suoi compagni di scuola: era l’ora di ginnastica e, come tutti gli altri, stava svolgendo attività fisica. Aveva tutto l’aspetto di una giornata come tante altre e un momento di divertimento e relax con la professoressa di educazione fisica e i suoi amici.
Ma qualcosa va storto e Lorenzo si accascia a terra da un secondo all’altro di fronte agli occhi sbigottiti dei compagni. Nessuno sapeva cosa stesse realmente accadendo.

Tuttavia, la sua professoressa aveva seguito in passato dei corsi di rianimazione cardiopolmonare e riesce immediatamente a comprendere che si tratta di un arresto cardiaco. Mentre gli altri chiamano i soccorsi l’insegnante pratica un massaggio allo scopo di rianimarlo.

Per fortuna l’arrivo dei soccorsi è pressoché immediata. Si ferma nei pressi della scuola l’eliambulanza, appena giunto in ospedale l’anestesista ha proseguito il massaggio cardiaco e la ventilazione meccanica. Subito dopo il giovane è stato trasportato in sala operatoria. Grazie al cielo, poco dopo il cuore del giovane ha ripreso a battere.

Dopo 57 giorni di terapia intensiva cardiochirurgica, finalmente Lorenzo può tornare a casa.

http://parma.repubblica.it/cronaca/2017/12/12/news/parma_arresto_cardiaco_durante_l_ora_di_ginnastica_15enne_salvato_al_maggiore-183875057/?ref=fbpr

formazione fabris securitas

A cosa serve la formazione? Perché facciamo formazione?

I corsi di formazione sulla sicurezza sono previsti dal Decreto Legislativo 81/2008.

Per lavorare tranquilli, è necessario conoscere l’ambiente lavorativo e i relativi rischi. Attraverso la formazione il lavoratore dovrebbe acquisire le nozioni e le procedure indispensabili per tutelare la sicurezza personale e dei colleghi.
Il datore di lavoro deve fornire a ciascun lavoratore una adeguata informazione sui rischi per salute e sicurezza sul lavoro dell’impresa in generale; su procedure di primo soccorso, di lotta antincendio, dell’evacuazione dei luoghi di lavoro.
Il contenuto della informazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le relative conoscenze. Ove la informazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione della lingua utilizzata nel percorso informativo.

QUANDO ?
La formazione deve svolgersi durante l’orario di lavoro e obbligatoriamente non deve comportare oneri di alcun tipo per il lavoratore. Infatti l’art. 37 comma 12 del TU 81/2008 recita testualmente: “la formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire […] durante l’orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori”. Ove si svolgesse fuori orario dovrebbe essere retribuita.
La formazione specifica deve avvenire in occasione dall’assunzione del lavoratore, di un suo trasferimento o cambiamento di mansione e quando si introducono nuove attrezzature di lavoro, nuove tecnologie, nuove sostanze e miscele pericolose.

QUALITÀ ?
La formazione viene spesso percepita come interminabili ore passate ad ascoltare il docente, tra l’insofferenza e il sonno. È quindi questo che la rende non benvoluta e spesso, purtroppo, sottovalutata. In realtà una formazione ben fatta porta un grosso valore aggiunto, soprattutto se questa riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro. Un concetto spiegato ad un corso può salvare la vita, ovviamente però se quel concetto è stato ascoltato ed assimilato.
Purtroppo molti corsi sulla sicurezza erogati nelle aziende vengono considerati una perdita di tempo. Questo perché gli argomenti sono spesso considerati “noiosi” o magari perché presentati in modo non adeguato. Ci sono argomenti che piacciono di più e per cui si è più portati e altri che appaiono noiosi. Ci sono ambiti in cui alcune persone “non capiscono nulla”, mentre altre intravedono scenari meravigliosi. E non esistono “materie” che per essere insegnate richiedono la noia del discente.

E-LEARNING ?
Per non parlare dei corsi in E-learning … Voci “automatiche” che non sanno rendere correttamente la punteggiatura italiana, costringendo gli iscritti a leggere le slides per non perdere il significato…accenti e pronunce particolari che rendono difficoltoso seguire le spiegazioni …letture monocorde senza variazioni…una lezione sui modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nella quale la voce automatica ha confuso, senza nemmeno leggere quanto c’era scritto, “causalità” con “casualità”….

COSTO o INVESTIMENTO ?
Perché ci lamentiamo della qualità di un corso?
Quanto spesso il motivo principale della scelta del formatore è di natura economica?
È giusto che il datore di lavoro valuti anche l’aspetto economico per la formazione ma salvaguardando al tempo stesso un livello prefissato di qualità del corso. Il problema, il grosso problema, è che molti datori di lavoro non sanno cosa sia e quale sia l’obiettivo del corso di formazione.
Forse il datore di lavoro è più interessato all’adempimento formale dell’obbligo di formazione che alla effettiva acquisizione di competenze dei propri lavoratori. La formazione diventa un fatto di priorità solo quando ci sono le ispezioni di controllo o un grave infortunio!

Video divertente dei I PAPU in materia di formazione

Corso Bullismo Cyberbullismo

Denuncia i bulli nel giornalino della scuola, Ministro Fedeli: “Seguite il suo esempio”

Il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha voluto incontrare la giovane studentessa che è stata autrice di una lettera indirizzata ai propri compagni di scuola a seguito di episodi di bullismo.

La lettera di una vittima di bullismo «La vostra ignoranza mi ha reso più forte» http://bit.ly/fabris_lettera_bullismo

Il Ministro ha lodato la studentessa per la lucidità e il coraggio manifestato, ha inoltre sottolineato l’importanza del ruolo delle famiglie e della scuola nell’azione di prevenzione ma anche nell’essere accanto alle ragazze ed ai ragazzi in tali casi. Al riguardo il Ministro ha evidenziato il costante impegno e la sensibilizzazione di tutti gli operatori del mondo della scuola verso queste problematiche.

Lo studio Fabris Securitas è sensibile al tema e propone per le scuole della formazione specifica sul bullismo e cyber bullismo www.fabris-securitas.it/corso-bullismo-e-cyberbullismo/

Video intervista da TrevisoToday

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Operaio morì punto da vespa: a processo il datore di lavoro

Un imprenditore è a processo, a Ivrea, per la morte di un dipendente punto da una vespa e vittima di choc anafilattico. Il tragico episodio è avvenuto nel giugno di tre anni fa a Brozolo, dove Davide Zangara, 44 anni, era impegnato nella manutenzione di alcuni lampioni nel centro del paese quando fu punto dietro un orecchio. Choc anafilattico, recitava il referto medico, stilato subito dopo la constatazione del decesso .

L’operaio doveva effettuare alcuni lavori di manutenzione e riparazione agli impianti di illuminazione del Comune. Un lavoro di routine che, però, gli fu fatale.

Secondo l’accusa della procura di Ivrea, che ha ottenuto il rinvio a giudizio dell’ amministratore unico della ditta per la quale lavorava Zangara, per il quale ieri si è aperto il processo per omicidio colposo, l’operaio avrebbe dovuto essere protetto da un’attrezzatura idonea a evitare le punture di vespe, che secondo una consulenza depositata da un perito nominato dai pm, andava prevista nell’attività sui lampioni, inoltre i pm sostengono che la presenza di una collega al fianco di Zangara avrebbe potuto evitare il peggio.

Sempre il perito ha aggiunto che Zangara non aveva ricevuto una preparazione adeguata per affrontare quel tipo di situazioni, e poi l’area di lavoro dove essere monitorata prima e in caso di presenza di vespe bonificata.

C’è un altro particolare emerso ieri in udienza che per i pm doveva essere preso in considerazione dal datore di lavoro. L’operaio, che già un paio di settimane prima si era sentito male per una puntura di  vespa, aveva manifestato problemi respiratori e si era messa alla guida per trovare una farmacia, sospettando appunto una allergia, ma era morto a poche centinaia di metri di distanza nell’abitacolo del furgone.

 

La puntura di vespa rientra nel Rischio Biologico  cioè “qualsiasi microorganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni”. Nei luoghi di lavoro il rischio biologico non sempre è ben conosciuta, e di conseguenza, correttamente prevenuta, in alcuni casi viene sottovalutato, in altri sovrastimato.

Per quanto concerne la prevenzione, un aspetto fondamentale è quello dell’attenzione alla formazione del personale potenzialmente esposto, che deve essere messo sempre a conoscenza sia delle potenziali sorgenti di infezioni (dirette o veicolate che siano) che dei possibili rischi da esposizione; una buona profilassi può tenere conto della somministrazione di opportuni vaccini, così come dell’utilizzo di adeguati dispositivi di protezione collettiva e individuale.

Per le aziende a rischio biologico è inoltre obbligatoria la sorveglianza sanitaria, che comprenda l’effettuazione di monitoraggi biologici periodici, definiti dal Medico Competente e dal datore di Lavoro, sulla base degli scenari di esposizione specifici, i cui risultati devono essere comunicati al lavoratore esposto.

PAPU

AAS 5 DI PORDENONE 10 VIDEO INVESTI IN SICUREZZA E GUADAGNI IN SALUTE

I Papu, il duo comico pordenonese, sono protagonisti della campagna promossa dalla Aas 5 di Pordenone sul rispetto delle norme di sicurezza del lavoro e le buone pratiche per evitare le malattie professionali.

Hanno realizzato 10 video grazie a un contributo regionale e ai fondi derivanti dalle sanzioni comminate dall’Organo di Vigilanza della Aas 5 a seguito delle violazioni della normativa in materia.

Ottimo modo per capire, approfondire in modo anche simpatico, alcune tematiche relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

http://www.ass6.sanita.fvg.it/it/chi_siamo/_docs/organigramma/struttura-dettaglio.html?path=/dir_sanitaria/dip_prevenzione/SC_ambienti_lavoro/struttura.html&content=0&extracontent=video.html