Negli ultimi due mesi le Autovie ha contato 114 incidenti sulla sua rete, di cui 90 in A4, lì dove sono aperti i cantieri per l’aggiunta di una corsia. La media è di un paio di incidenti al giorno. L’unica buona notizia è che in questi quasi due mesi non ci sono state vittime.
Ma l’incubo è quotidiano. I camion si toccano, si fermano, bloccano la carreggiata, si creano code chilometriche e Autovie è costretta a chiudere alcune tratte, deviando il traffico sulla viabilità alternativa. Negli ultimi giorni non c’è stata pace.
Dove avvengono i sinistri. La maggior parte non in zona cantieri (solo 9 su 90 nei tratti interessati dai lavori per la terza corsia, tra Latisana e San Giorgio di Nogaro in direzione sia Venezia che Trieste), ma con i cantieri che inevitabilmente rallentano le operazioni di soccorso.
Le responsabilità? Statisticamente la stragrande maggioranza degli incidenti è provocato dai camionisti. Categoria che Castagna peraltro non colpevolizza, tanto meno quelli italiani: «Nessun intento di criminalizzare la categoria degli autotrasportatori. Anzi, siamo ben consapevoli dei problemi che si trovano ad affrontare con la concorrenza agguerrita e sleale dei vettori stranieri: la maggior parte degli incidenti vedono coinvolti mezzi pesanti che arrivano dall’estero. Si tratta quasi sempre di tamponamenti, incidenti causati dalla distrazione e dal non rispetto delle distanze di sicurezza» Tra le spiegazioni, oltre al mancato rispetto del codice della strada (Autovie evidenzia l’uso improprio di smartphone e tablet), in un’autostrada certamente sottodimensionata c’è anche quella più logica, l’incremento del traffico: i mezzi pesanti sono aumentati di 500mila unità nel 2016 rispetto il 2015 e di quasi 300mila nei primi cinque mesi di quest’anno.
«Le prime cose da fare sono intensificare ancora di più i controlli della Polstrada, aumentare il numero di autovelox sulla rete, potenziare la segnaletica stradale – spiega Castagna –. E poi rafforzeremo la comunicazione agli ingressi delle autostrade» In agenda c’è anche l’idea safety car. Un’auto pronta a guidare il traffico al formarsi delle code: «In caso di bisogno ci sarà pure quella». Di certo, assicura il presidente di Autovie, non si pongono problemi di risorse: «Una simile emergenza richiede di mettere in campo quanto necessario, e noi lo faremo. Non ci preoccupiamo dei costi, quanto di trovare le soluzioni più efficaci. »
Assicurazioni, i risarcimenti sono possibili. Chi risarcisce l’automobilista che rimane intrappolato nell’inferno della A4, pur senza che la sua vettura risulti danneggiata dall’incidente? Le assicurazioni. La procedura è piuttosto complessa, ma è opportuno innanzitutto procurarsi le prove della penalizzazione subita. «Il risarcimento è dovuto – spiega il presidente di Autovie Venete Maurizio Castagna –, ma è necessario motivare la richiesta alle compagnie assicurative con una opportuna documentazione che attesti il danno arrecato dall’incidente e dalla conseguente perdita di tempo per arrivare a destinazione in tempo utile». Con le assicurazioni tratta ripetutamente anche la concessionaria. «Ci muoviamo per ogni incidente provocato dai conducenti – fa sapere Castagna –. Le cose sono quasi sempre molto chiare e difficilmente su questo versante abbiamo dei contenziosi».