L’amianto è presente ancora in molti edifici, rimuoverlo e smaltirlo può avere un costo economico anche elevato, infatti, la rimozione deve essere realizzata da ditte specializzate e con personale formato, in più, trattandosi di un rifiuto speciale, l’amianto ha costi alti anche nella fase di smaltimento.
I costi previsti per la rimozione e lo smaltimento di questo materiale possono creare difficoltà economiche che, spesso, si decide di non farne di nulla e lascia il manufatto senza alcuna manutenzione con un peggioramento costante del suo stato di conservazione; purtroppo, non senza conseguenze, come ormai sappiamo, i manufatti in amianto, in stato di obsolescenza, possono creare effetti nocivi sulla salute.
La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato il 21 luglio 2017, il Regolamento per la concessione dei contributi per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto da edifici di proprietà di imprese.
“Si tratta di un passaggio di estremo rilievo – ha evidenziato l’assessore all’Ambiente Sara Vito – per estirpare la presenza dell’amianto da ogni insediamento d’impresa del Friuli Venezia Giulia, dalla più piccola alla più grande, in linea con un impegno prioritario di quest’Amministrazione. Prevenire le conseguenze dell’esposizione all’amianto è ancor oggi un impegno di capitale importanza per la salute dei lavoratori e richiede azioni incisive e definitive”.
Il regolamento fissa i requisiti dei soggetti beneficiari, il termine e le modalità per la presentazione delle domande di contributo, il limite massimo del contributo concedibile, le spese ammissibili, i criteri e le modalità per la concessione e l’erogazione dei contributi e di rendicontazione della spesa.
Il finanziamento riguarda i seguenti interventi da realizzare dopo la presentazione della richiesta:
• trasporto e smaltimento materiali amianto (“ivi comprese quelle inerenti l’approntamento delle condizioni di lavoro in sicurezza”),
• analisi di laboratorio,
• piano di lavoro articolo 256 del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81,
• spese per certificazione articolo 41 bis della Legge regionale 20 marzo 2000 n. 7.
Non ammissibili le spese per la sostituzione di materiale rimosso e per rapporti giuridici. Il regolamento prevede che non possano beneficiare dei contributi le imprese in stato di scioglimento o liquidazione, le imprese destinatarie di sanzioni interdittive, le aziende che gestiscono servizi pubblici locali e le imprese che non rispettano le norme vigenti in materia di sicurezza del lavoro.
Sono beneficiarie dei contributi
• le micro-imprese per un importo pari al 50 per cento della spesa riconosciuta ammissibile e per un massimo di 15mila euro;
• le piccole e medie imprese, nel 40 per cento della spesa ammissibile e per un massimo di 30mila euro;
• le grandi imprese, nel 30 per cento della spesa riconosciuta ammissibile e per un massimo di 40mila euro.
Non posso partecipare al bando le realtà in scioglimento, liquidazione volontaria o in procedure concorsuali, quelle che non hanno rispettato la normativa sulla sicurezza sul lavoro, imprese che gestiscono servizi pubblici locali, destinatarie di sanzioni interdittive.
Struttura competente è il Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati della Direzione centrale ambiente ed energia. Le domande vanno inviate per il 2017 entro il 2 ottobre. A regime, per gli anni successivi dal 1° al 28 febbraio.
La graduatoria prevede che sia data priorità alle domande che hanno per oggetto la rimozione e lo smaltimento di amianto friabile. In tutti i casi, saranno finanziabili gli interventi da realizzare successivamente alla presentazione della domanda.
Sul sito della Regione Friuli il Regolamento completo e i modelli necessari. http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/valutazione-ambientale-autorizzazioni-contributi/FOGLIA47/