Cronistoria del “nuovo” 112

Slitta di qualche giorno, si spera solo qualche giorno, l’introduzione del numero unico europeo nella nostra regione. L’iniziativa ha finalità intuitive. Gli utenti digiteranno il 112 e si vedranno filtrare la richiesta e dirottare al servizio di cui si ha necessità.

Il Numero unico europeo (NUE) manderà in soffitta gradualmente il 113, il 115, il 118 e per tutti questi numeri rimane aperta una finestra temporale di “compresenza”, in modo che la concitazione dell’emergenza non rischi di fare perdere qualche richiesta di aiuto. Il modello è quello statunitense e canadese: oltreoceano il numero unico di emergenza è il 911.

In Europa l’uso del numero 112 era già raccomandato nel 1976, mentre la decisione di istituire definitivamente un numero unico per tutta l’UE risale al 1991 ed ora è implementato dalla quasi totalità degli Stati membri… l’Italia ha tergiversato e non si è adeguata alla direttiva dell’Unione Europea nei tempi previsti meritandosi una procedura di infrazione con tanto di sanzione dall’UE.

Il NUE in Italia ha fatto il suo esordio in alcune province (Varese, in primis) della regione Lombardia nel 2010 e negli anni successivi altre province del Piemonte e della Liguria hanno introdotto il servizio. Il Consiglio dei Ministri, nel 2016, ha approvato il decreto attuativo per l’introduzione in Italia del numero unico per le emergenze “112”.

Il Friuli Venezia Giulia si adeguerà dai primi  giorni di aprile. Tutti i test prescritti sono però stati completati positivamente e dunque non ci dovrebbero essere sorprese. «Finalmente, dopo un lungo e intenso lavoro preparatorio, per il quale ringrazio la struttura della Protezione civile e del 118 regionale – dice con soddisfazione Panontin -, siamo in dirittura d’arrivo. La svolta è realmente epocale perché riusciremo ad abbattere il numero di chiamate improprie sui vari enti.Ora l’auspicio è che nella prima fase sperimentale tutto fili liscio e che si possa procedere alle successive ricalibrature. Non solo adeguamento e dettami europei quindi, ma un nuovo e importante servizio di pubblica utilità per i cittadini del Fvg».

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