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“Patentino” per macchine agricole e movimento terra.

La patente per il trattore è stata introdotta con l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province del 22 febbraio 2012; con Legge 27 febbraio 2017 (conversione in Legge del Decreto Legge ‘Mille Proroghe 2016’ – Gazzetta Ufficiale 28 febbraio 2017 è stata prorogata la data di entrata in vigore dell’abilitazione professionale all’uso delle macchine agricole, al 31 dicembre 2017

Il patentino è un’abilitazione professionale, ma non è una patente. L’abilitazione è legata all’uso in sicurezza del trattore nelle attività lavorative; non è una abilitazione alla circolazione su strada.
Chiunque utilizza trattori agricoli e forestali deve, ai sensi dell’art. 73, comma 5, essere in possesso di una formazione ed addestramento adeguati e specifici, tali da consentire l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischi che possano essere causati ad altre persone.Serve solo per chi usa il trattore a fini professionali, quindi non per i privati.

Le causa principale di incidenti sono: il ribaltamento con più del 70% degli incidenti mortali; decisamente inferiore il peso dell’investimento/schiacciamento, che rappresenta circa il 10% del totale degli eventi. Altre tipologie d’incidente sono la caduta dal trattore o accensione da terra.

“Il contrasto agli infortuni sul lavoro in un settore di produzione di eccellenza nel nostro Paese – ricorda la senatrice Maria Grazia Gatti, membro della Commissione Agricoltura – è stato già da tempo individuato in due ambiti di intervento principali: da una parte, l’abilitazione all’uso delle macchine agricole con una formazione e un aggiornamento costanti degli operatori, dall’altra la revisione del parco macchine esistente che preveda l’individuazione delle carenze dal punto di vista della sicurezza e adeguati interventi sulle macchine”.

Amianto

Amianto

L’importanza di conoscere è la prima forma di prevenzione.

A fine febbraio 2017 è in programma un corso di formazione per “ADDETTO ALLE ATTIVITÀ DI RIMOZIONE AMIANTO E DI BONIFICA DELLE AREE INTERESSATE” presso l’ente di formazione OSF di Pordenone friuli.fondazioneosf.it.

L’amianto è costituito da fibre che hanno la caratteristica di dividersi longitudinalmente, per cui mantiene questo suo aspetto fino alla dimensione di alcuni centesimi di micron (un micron è un millesimo di millimetro). Per questo è così pericoloso se inalato, infatti può entrare in profondità negli alveoli polmonari. L’amianto è pericoloso solo quando le fibre di cui è composto vengono inalate. L’amianto non emette radiazioni o gas tossici.

I rischi per la salute dovuti all’uso dell’amianto derivano dal possibile rilascio di fibre microscopiche dai materiali all’ambiente. Queste fibre disperse in aria possono essere inalate dall’uomo e le malattie che ne conseguono sono pertanto associate all’apparato respiratorio.

L’amianto è stato riconosciuto come un cancerogeno certo per l’essere umano.

I materiali più pericolosi sono quelli che rilasciano facilmente le fibre in aria e cioè quelli friabili, mentre molto più difficilmente le fibre sono cedute dai materiali compatti.

Pertanto il cemento-amianto (eternit), essendo un materiale compatto, è molto meno pericoloso dei materiali friabili.

I maggiori livelli di rischio si sono riscontrati negli ambienti di lavoro dove l’amianto veniva manipolato (produzione di cemento-amianto, spruzzatura di edifici o di mezzi di trasporto come i treni e le navi, produzione di tessuti, ecc.) e negli ambienti di vita dove è presente amianto spruzzato in cattivo stato di conservazione.

Per i materiali contenenti amianto compatto come le coperture degli edifici in cemento-amianto (eternit) il rischio è, in generale, molto basso ed è comunque legato allo stato di manutenzione dei materiali.

I materiali contenenti amianto compatto possono diventare un rischio se abrasi o danneggiati.