Le alte temperature mettono a dura prova le condizioni di lavoro

Stiamo vivendo un’eccezionale ondata di caldo che non accenna a lasciare tregua.

Nell’ottica di una completa valutazione dei rischi non possiamo non ricordarvi quali effetti, anche seri, possano derivare dal lavorare all’aperto o comunque in luoghi non climatizzati con queste temperature.

Tra i lavoratori maggiormente esposti ai rischi del gran caldo ci sono gli agricoli, gli edili, operatori che lavorano sui tetti delle case o alle asfaltature, nella manutenzione degli edifici e delle condotte. Le alte temperature mettono a dura prova le condizioni di lavoro di queste persone che devono lavorare all’aperto.

Per tutelare quindi, la salute e la sicurezza dei lavoratori, questo tipo di pericolo deve essere preso in considerazione dai datori di lavoro che operano nei settori a rischio in quanto, come previsto dal D.Lgs. 81/2008, articolo 17, tra gli obblighi del datore di lavoro vi è quello di valutare tutti i rischi e di eliminarli o ridurli attuando un sistema di prevenzione anche attraverso la redazione del Documento di Valutazione dei Rischi nel quale appunto, farà una relazione sulla valutazione di tutti i rischi, indicherà le misure di prevenzione e protezione attuate e i dispositivi di protezione individuali messi a disposizione ai lavoratori.
Nel fare ciò, il datore di lavoro può tener conto di linee guida e manuali di buone prassi messi a loro disposizione da vari organi competenti come INAIL, vi segnaliamo un link ad un opuscolo, semplice ma utilissimo, disponibile sul sito del governo (Ministero della salute). http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_344_allegato.pdf
Da questo opuscolo estraiamo queste raccomandazioni:
Indicazioni per il datore di lavoro
• Consultare il bollettino di previsione e allarme per la propria città (sito di riferimento: www.salute.gov/caldo).
• Nei giorni a elevato rischio ridurre l’attività lavorativa nelle ore più calde (dalle 14.00 alle 17:00) e programmare le attività più pesanti nelle ore più fresche della giornata.
• Garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro.
• Inserire un programma di acclimatamento graduale e prevedere un programma di turnazione per limitare l’esposizione dei lavoratori.
• Aumentare la frequenza delle pause di recupero, invitare i lavoratori a rispettarle.
• Ove possibile mettere a disposizione dei lavoratori luoghi climatizzati in cui trascorrere le pause di interruzione del lavoro.
• Mettere a disposizione idonei dispositivi di protezione individuali (DPI) e indumenti protettivi.
• Prima dell’estate informare e formare i lavoratori sui rischi correlati al caldo.
• Promuovere un reciproco controllo tra lavoratori.
Indicazioni per il lavoratore
• Prevenire la disidratazione (avere acqua fresca a disposizione e bere regolarmente, a prescindere dallo stimolo della sete; durante una moderata attività in condizioni moderatamente calde bere circa 1 bicchiere ogni 15 – 20 minuti).
• Indossare abiti leggeri di cotone, traspiranti, di colore chiaro, comodi, adoperando un copricapo (non lavorare a pelle nuda).
• Rinfrescarsi bagnandosi con acqua fresca.
• Informarsi sui sintomi a cui prestare attenzione e sulle procedure di emergenza.
• Lavorare nelle zone meno esposte al sole.
• Ridurre il ritmo di lavoro anche attraverso l’utilizzo di ausili meccanici.
• Fare interruzioni e riposarsi in luoghi freschi.
• Evitare di lavorare da soli.

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